martedì 18 aprile 2023

Hospice o casa: scegliere dove morire

 La malattia fa parte della vita. Spesso cerchiamo di allontanare da noi l'idea che possa accadere qualcosa a noi e ai nostri cari. Con l'avanzare dell'età purtroppo è inevitabile che il corpo si logori e inizi ad incepparsi. Pensiamo ad un automobile. I primi anni funziona benissimo ma dopo qualche tempo ecco i primi problemini. Si scarica la batteria, le gomme si forano spesso, i freni non vanno e la frizione si è rotta. E dopo poco la macchina è da rottamare. Il nostro corpo si avvicina molto ad un mezzo di trasporto. Anzi forse lo è.  Per chi è credente, come me, mi piace pensare che sia proprio un "mezzo di trasporto" in grado di portarci dalla nostra vita terrena ad una vita eterna, nell'aldilà. Un mezzo che una volta rotto non ci serve più.


 Affrontare la tematica della morte non è facile. È importante metabolizzare quello che è la vita e quello che è la malattia. Alla voce "morte" il dizionario recita così "permanente cessazione di tutte le funzioni biologiche che sostengono un organismo vivente". 


 Nella mia professione da assistente sociale mi è capitato spesso di parlare con gli utenti di morte e di malattia. Il nodo della discussione spesso si concentra sul dove morire. Nel momento in cui ci troviamo di fronte ad un nostro caro malato da tempo che sta per morire ci chiediamo: cosa è giusto fare? 


Portarlo in un hospice dove si prendono cura di lui sotto ogni aspetto socio sanitario oppure lasciare che muoia a casa, nel suo letto, tra i suoi affetti più cari. È questa la domanda delle domande.  Ovviamente non ci può essere una risposta standard. Dipende da centinaia di fattori che possono essere legati alla patologia, alle barriere architettoniche dell'abitazione piuttosto che all'assenza di rete assistenziale. Il care giver ancora una volta si trova a prendere una decisione importante, forse l'ultima.


 Il mio punto di vista è questo: se possibile preferire il domicilio. Consentire di morire nel proprio letto, nella propria casa comprata con tanti sacrifici e con i familiari e gli amici vicini h24 credo che dia pace al malato. Ma non sempre le cure domiciliari sono la strada più giusta da percorrere. Spesso la fragilità del paziente e la complessità delle cure, compresa la terapia del dolore, ci impongono come unica soluzione l'hospice. Un luogo accogliente dove gli operatori si prendono cura di ogni dettaglio e di tutti i pazienti.

Nessun commento:

Posta un commento