martedì 26 maggio 2015

Assistente sociale libero professionista: mettersi in gioco

assistente sociale bari
Spesso mi ritrovo a riflettere sulle differenze sostanziali tra l'assistente sociale di Bari e non, e gli altri professionisti. Parlo di qualunque professionista iscritto ad un albo. Avvocato, medico, ingegnere, psicologo, architetto, ecc.

La domanda che mi pongo ormai quasi ogni giorno è: perchè loro possono e noi no?

Mi spiego meglio. Perchè loro possono aprirsi uno studio e iniziare in tranquillità la libera professione?


Perchè l'avvocato, così come lo psicologo, dopo pochi anni dalla laurea ha già le chiavi in mano di uno studio?

Certo, esistono anche le eccezioni (non bisogna generalizzare), però a livello statistico, la percentuale di chi lavora come libero professionista avvocato per esempio è alta.

Allora mi chiedo perchè noi no? Qual'è il reale motivo per cui l'assistente sociale viene collocato solamente in una realtà pubblica o privata nelle vesti di dipendente.

Cosa non ci consente ad oggi di fare quel salto automatico che invece tutti gli altri professionisti hanno fatto.

La domanda interessante che qualcuno potrebbe fare è: perchè dovrei rivolgermi a un assistente sociale libero professionista quando invece c'è quella gratuita del Comune, dell'Asl, ecc.

Perchè questo accade solamente con la nostra professione? Le persone vanno dall'avvocato, dal medico, dall'architetto, dallo psicologo sapendo con certezza perchè ci vanno.

Forse quindi il nodo della questione è proprio legato ai servizi offerti.

La gente va dal medico privato, nonostante si faccia pagare a caro prezzo la visita, perchè si fida di più e perchè gli viene riservata più attenzione.

Ora vorrei capire qual'è la differenza tra l'assistente sociale e il medico, lo psicologo, l'ingegnere.

Ho notato che i primi a non crederci nella libera professione siamo proprio noi. L'assistente sociale a Bari e non solo si chiede: posso rivestire i panni di un libero professionisita?

Quando la psicologa decide di aprirsi lo studio, pensate che non ha l'ansia e la paura di non riuscire a trovare "clienti-utenti"?

La paura credo sia normalissima. Quello che potremmo provare a fare è metterci in gioco.

Rimboccarci le maniche e sperimentare e sperimentarci in una realtà diversa. Proverò a farlo....

Ilaria Staffulani

4 commenti:

  1. Pensavo alle stesse cose..forse ciò che ci spiazza è il tipo di prestazione da erogare e come ricevere i pagamenti..bisognerebbe inventarsi un servizio.
    Lei ha già fatto un passo per iniziare la libera professione?
    Saluti...

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  2. Ciao Giorgio al momento non sono riuscita a fare passi in avanti verso la libera professione. Oltre alla difficoltà relativa ai servizi da offrire e alla clientela, si aggiunge anche quella di una sede stabile e il relativo costo. Tu di dove sei? Secondo me sarebbe interessante offrire servizi ottenuti con l'unione di più professionisti.

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  3. Ciao, scusa il ritardo.
    Io sono di Caserta. Si, in effetti l'idea di più professionisti potrebbe avere uno sbocco maggiore. Tu intendi più assistenti sociali o professionalità promiscue (psicologi educatori ecc..)?

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    Risposte
    1. intendo progetti legati ad entrambe le cose. Soprattutto con professionalità differenti tra di loro.

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